Pezzi di una tazzina rotta

- Ci pensi mai "all'altra metà della mela"?
- Mhhhh? In che senso scusa?
- Sì dai! Al concetto che esista una persona che combaci perfettamente con ognuno di noi. Come per una mela tagliata a metà. Quando appoggi le due parti insieme, esse combaciano alla perfezione.
- Ah ok, ho capito. Sì, penso sia una grande stronzata.
- Eccoti, sei il solito cinico.
- Cinico? Io? Sai bene che sono praticamente il contrario vivente del cinismo, dai. Anzi, penso di essere anche troppo l'opposto.
- Eh vabbè, però mi stai praticamente dicendo che l'altra metà della mela per te non esiste. Non ti sembra cinico questo?
- No. È che semplicemente penso che sia una banalizzazione del concetto. Una storiella che però può portare solo a rimanere delusi.
- Vedi? Sei cinico.
- Ahahah. No guarda, io penso che ci sia qualcuno che possa combaciare quasi alla perfezione, ma il concetto delle due metà che si completano senza notare differenze è una semplificazione. Quello che penso sta tutto in quel "quasi alla perfezione".
- Non capisco.
- Vedi io penso sia sbagliata proprio la metafora. Penso sarebbe più corretto pensare ad una tazzina rotta.
- Una tazzina rotta? Ti capisco sempre di meno, sai?
- Ti è mai capitato di rompere una tazzina di ceramica? Magari spezzandosi in due o tre pezzettoni belli grandi. Hai presente?
- Sì.
- Ecco. Immagino che ti sia anche capitato di provare a ricomporre i pezzi di quella tazzina, no?
- Sì.
- In quei casi, di solito, i pezzi combaciano alla perfezione. Anzi. Quasi alla perfezione.
Bene. Quando ricomponi una tazzina in quelle condizioni ti accorgi che la forma torna ad essere praticamente quella originale, ma i segni si notano inevitabilmente. Spesso capita che qualche piccolo frammento sia perso ed irrecuperabile, lasciando magari una scheggiatura più evidente o qualche piccolo buco. Oppure capita che ti tocchi sbocconcellare ancora di più qualche piccola parte perché altrimenti ti sarebbe impossibile far combaciare il resto.
Ti torna?
- Sì ma ancora non so se ho capito il senso di questa tua metafora. Perché dovrebbe essere più giusta di quella della mela?
- Vedi, io penso che possa esistere quella persona che ti completa, ma inevitabilmente le due parti si vedranno. Non potrai mai combaciare alla perfezione al punto da sembrare un'unica entità. E per fortuna aggiungerei.
- Ma la tazzina rotta non ti sembra un'immagine un po' negativa?
- Capisco, ma in realtà secondo me è proprio l'opposto. Ognuno di noi nella vita vive le proprie esperienze, i propri drammi. Inevitabilmente portiamo i segni del nostro vissuto. Ognuno di noi, crescendo, matura delle paure, dei vuoti. Trovare una persona che ci completi è possibile, ma non dobbiamo pensare che si incastri alla perfezione con noi. Non dobbiamo credere che non ci sia del lavoro da fare. Dobbiamo impegnarci costantemente a smussare le sbocconcellature, a trovare il modo affinché i pezzi riescano a combaciare, perché sì, si incastrano bene, ma bisogna trovare il modo giusto di accostarli. Senza contare che poi non stanno insieme da soli. Si deve trovare il collante giusto, fare in modo giorno dopo giorno che le cose stiano bene insieme. Pensare che, una volta riattaccati i pezzi, poi tutto rimanga incollato senza prestarci più attenzione porta inevitabilmente a farli scollare e rompere di nuovo. Si deve trattare con cura quella tazzina.
- Beh, ha senso quello che dici.
- Il concetto della mela porta ad un'idea di perfezione che ci lascerà inevitabilmente delusi. Agli inizi può anche sembrare tutto perfetto ma con il tempo è naturale che tutte le nostre cicatrici appaiano evidenti e sarebbe triste se non fosso così, perché vorrebbe dire che stiamo annullando una parte di noi. Però quelle incrinature se viviamo pensando che non esistano, pensando che sia tutto ideale, ci sbatteranno violentemente la realtà in faccia e crederemo che non sia la metà giusta. A volte è così eh, ma a volte può essere che ci stiamo aspettando qualcosa che non esiste. Quello che conta è avere chiaro in testa che quel combaciare, anche il più naturale ed automatico, non è esente esente da difficoltà e problemi. Accettare questo ti prepara a quello che realmente significa essere uniti. Difficile, certo, trovare l'altra metà, ma ancora più difficile è riuscire a far incastrare pezzi irregolari e tenerli uniti nel tempo.
- Ma se ripari una tazzina, poi con tutti quei segni che si vedono, ha senso?
- Te l'ho detto, è come la vita. Inevitabilmente il tempo lascia i suoi segni su di noi. Ma dimmi una cosa: se tu avessi una tazzina a cui sei affezionato, ma affezionato davvero, e ti si rompesse, non la ripareresti? Anche se poi sai che rimarranno inevitabilmente i segni?
- Beh, penso di sì. Sai che ti dico? Forse dopo ci terrei ancora di più.
- Penso tu abbia capito in pieno cosa intendo allora.

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