Momenti senza foto

Ci sono regali all'apprenza insignificanti che, però, in qualche modo ti condizionano la vita. Quello che ricevette alla sua prima comunione fu uno di quelli. Una macchinetta fotografica automatica a rullino, in quel momento non avrebbe mai potuto pensare che in qualche modo lo avrebbe accompagnato così tanto. Sin da quella tenera età si innamorò di quell’oggetto o, molto più  probabilmente, di quello che tale oggetto riusciva a fare: poteva fissare i momenti che aveva vissuto; per sempre. 

Con il crescere anche la sua passione per la fotografia crebbe allo stesso modo e con lei anche la voglia quasi ossessiva, di fissare gli attimi che viveva, all’interno di un fotogramma. Il tempo, però, maturò in lui una consapevolezza diversa. Cominciò pian piano ad amare sempre di più quei momenti a cui non era associata nessuna foto ricordo, sembrava assurdo pensarlo, ma apprezzava il fatto di non aver una fotografia da riguardare per ricordare con precisione maniacale quello che era accaduto. Si era reso conto che con con lo scorrere delle settimane, dei mesi, degli anni, i momenti vissuti tendevano a perdere dettagli, a sfocarsi in una qualche misura. Il tempo cancellava davvero tante informazioni dai ricordi del passato, ma lui capì di amare tutto questo, si stava rendendo conto che la perdita di tutti quei dettagli era una cosa fantastica perché nella memoria rimaneva solo l’essenziare, solo quello che contava davvero: restavano le emozioni.

 

"Certe volte non scatto, se mi piace il momento, piace a me, a me soltanto, non amo avere la distrazione dell'obbiettivo, voglio solo restarci dentro.

I sogni segreti di Walter Mitty

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