Il castello di carte
- Certo che tu questa cosa la vivi come fosse un castello di carte eh!
- Uhm, in che senso?
- Hai mai fatto un castello con le carte da gioco?
- Si certo, mica vivo su un altro mondo eh
- Ecco su, raccontami un po' di quando fai un castello di carte, soprattutto delle sensazioni che provi
- Intendi quando metto il primo strato sul tavolo o quando sono al secondo o al terzo? O anche più in alto forse?
- Intendo tutto, parti dal mazzo di carte e raccontami come procedi
- Beh, prendo le prime due carte le appoggio fra di loro e poi sul tavolo, poi faccio lo stesso con le successive. Qui iniziano i primi problemi, quando le avvicino alla prima coppia di carte, comincio ad avere un po' di agitazione, ma nulla di che.
- Bene, e poi?
- Continuo con il primo strato, un minimo di agitazione ma entro i limiti consentiti. I primi problemi arrivano già quando devo mettere le carte orizzontali a formare il piano di appoggio per il secondo livello. Ma diciamo che di solito ce la faccio.
Il disastro comincia quando inizio a fare il secondo piano, le mani cominciano a tremare davvero, se va bene riesco ad appoggiare la prima coppia di carte, forse la seconda, ma non credo di essere mai una volta riuscito anche solo a completare la fila.
- Cioè mi stai dicendo che non sei mai riuscito a completare un castello di carte? Neppure uno piccolino?
- Esatto. Mai! È che comincio ad agitarmi, a farmi prendere dall'ansia, e sicuramente quando vado ad appoggiare le carte le appoggio male, troppo vicine, troppo lontane, storte il più delle volte. E poi tutto crolla, in un colpo, un battere di ciglia: prima era lì che stava crescendo ed un attimo dopo solo macerie.
- Ok, direi che hai capito cosa intendessi
- ...
Temo di sì
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